Se dovessi riassumere questo libro con due aggettivi sceglierei agghiacciante e tenero.
Agghiacciante perché quello che ha dovuto subire Eleanor durante la sua infanzia è a dir poco tremendo. E ciò che ne deriva, a partire dalla sua psicologia, è uno spaventoso cocktail di male subito e di senso di colpa estenuante ed ingiusto. Nonostante questo però, la protagonista sarà una spettacolare maestra nell’insegnarci che non dobbiamo vergognarci di ciò che siamo, che dobbiamo accettarci con pregi, difetti e stranezze.
Tenero invece perché l’autrice è riuscita a spiegare, attraverso piccoli ed apparentemente insignificanti gesti o dettagli (come un pullover rosso, una stretta di mano, un palloncino), una delle cose fondamentali della vita: il calore umano, e quanto questo sia fondamentale per tutti noi per poter sopravvivere, per darci forza, per avere fiducia, per poterci costruire o ricostruire.
Ed è infatti grazie alla scoperta delle relazioni umane sincere, senza doppi fini e senza pregiudizi, che Eleanor riuscirà ad uscire dal suo guscio di dolore e solitudine ed a lottare per ottenere la vita che vuole e che si merita. Queste relazioni, in particolare con Raymond ma anche con personaggi decisamente minori, sono state studiate in maniera così fine ed intelligente che leggerne l’evoluzione, per me, è diventato lo scopo della lettura di questo libro, oltre naturalmente ad avere a cuore la situazione personale della protagonista.
Insomma, vi ho già detto troppo (come sempre!) 🙂
Per essere al suo primo libro, la Honeyman ha davvero fatto un ottimo lavoro.
Voto su 10: 8.
Aspetto i vostri commenti 😉
Da appassionata lettrice, ci trasmetti l’assoluta necessità di leggere ciò che ti ha veramente convinta, grazie delle tue generose recensioni!
😉